Pubblicato in: Nuoto e Tuffi, Olimpiadi

Intervista esclusiva allo specchio con Dallapé e Cagnotto

di LGS Sport Lab 16 luglio 2012

Francesca e Tania, speranze azzurre a Londra nei tuffi, rispondono alle nostre domande in sincro, secondo la loro migliore specialità.

Prima di una gara importante riesci a rilassarti e a dormire tranquillamente?

Francesca Dallapé La sera prima è sempre la più critica perché si pensa molto alla gara che ti aspetta. Io mi addormento con difficoltà e mi sveglio spesso nel cuore della notte, ho un sonno tormentato.

Tania Cagnotto Per fortuna non sento troppo la pressione della vigilia di una gara e riesco a dormire abbastanza serenamente, senza agitazione.

Qual è il tuo rapporto con il tuo coach e quanto incide sui tuoi margini di miglioramento?

FD. Nei tuffi è molto importante avere qualcuno che ti dia indicazioni. Spesso noi tuffatori abbiamo delle sensazioni sull’esecuzione di un tuffo che, visto dal di fuori, appare invece diversamente. Per questo motivo è fondamentale avere un occhio esterno e obiettivo che ci guidi e ci faccia capire dove ancora si può migliorare.

TC. Il ruolo dell’allenatore è molto importante, nel nostro come in altri sport. Nel mio caso, dato che sono allenata da mio padre, questo rapporto è ancora più stretto; tra noi c’è grande complicità. Lui riesce a capirmi al volo, gli basta uno sguardo: nella preparazione di una gara importante questo feeling è di grandissimo aiuto.

Ti rivedi spesso in video? Quanto ti aiuta questo lavoro nell’individuare possibili margini di miglioramento?

FD. Nella piscina di Bolzano abbiamo sempre le telecamere che ci riprendono. E’ molto utile rivedere i tuffi, è importante per capire come la tua esecuzione appare agli altri e individuare gli aspetti che si possono migliorare.

TC. Mi rivedo sempre dopo ogni tuffo. Le registrazioni sono fondamentali per capire dove si è sbagliato e cosa si può migliorare.

Dopo un tuffo, quando sei ancora sott’acqua, riesci a renderti conto se il tuo movimento è stato mediocre, buono o ottimo?

FD. Sì, una volta entrato in acqua un tuffatore sa come è stata la sua esecuzione. Il voto del giudice può oscillare solo lievemente rispetto alla nostra sensazione.

TC. Il livello della prestazione si capisce subito, la valutazione dei giudici di solito oscilla lievemente rispetto alle mie previsioni. Un tuffatore sa sempre, appena entra in acqua, se il tuffo è stato degno delle sue aspettative o meno.

In una gara ufficiale, sono sufficienti 5 tuffi per dimostrare la propria abilità o ritieni che sarebbe opportuno modificare il regolamento, magari aggiungendone altri?

FD. Gli uomini hanno 6 tuffi (possono scegliere di raddoppiarne uno), noi invece ne abbiamo 5 senza raddoppio. Credo che il motivo siano le diverse conformazione fisica e resistenza di uomini e donne. Ogni tuffo prevede una posizione diversa e ritengo che cinque siano sufficienti perché sono provanti a livello fisico.

TC. Ritengo che già con un solo tuffo si capisca bene quale sia il livello di un atleta. Cinque tuffi sono sufficienti per essere giudicati, non ne servono altri.

Se non avessi scelto i tuffi, in quale altra disciplina potremmo immaginarti alle Olimpiadi di Londra?

FD. Probabilmente mi sarei cimentata nell’atletica, nei 100 metri. Nella nostra preparazione è prevista la corsa e mi ci impegno volentieri, mi è sempre piaciuta.

TC. Mi piace da sempre la ginnastica artistica che ha molto in comune con i tuffi. Probabilmente sarebbe stata questa la mia scelta.

Francesca Dallapè e Tania Cagnotto sul podio di Eindhoven

Ci sono particolari riti scaramantici che tu, da sola o insieme alla tua compagna di sincro, osservi prima di ogni gara?

FD. Non bado molto alle scaramanzie, ogni gara è diversa e dipende da molti fattori esterni, sempre diversi. L’unica tradizione che ci contraddistingue è l’ordine di salita sul trampolino. Tania è sempre la prima ma c’è un motivo: fin dagli inizi io ho sempre preso esempio da lei quindi era logico che fosse lei la prima a mostrarsi al pubblico.

TC. Ogni tanto indosso un costume particolare prima di determinate competizioni. Durante la gara, poi, cerco sempre un posto isolato per stare con me stessa, lontana dalle voci degli altri: mi aiuta a concentrarmi meglio.

Quali sono le tecnologie che hanno permesso a questo sport di compiere dei passi  avanti negli ultimi anni?

FD. Di sicuro i trampolini. I nuovi materiali di cui sono composti facilitano la spinta dei tuffatori.

TC. I trampolini, ma anche la qualità degli allenamenti e della preparazione atletica, così come i test al computer per misurare la forza e la velocità di ogni prestazione.

Quante ore ti alleni al giorno in questo periodo e come pensi di prepararti durante i giorni che precederanno i Giochi?

FD. In questo periodo dobbiamo puntare più alla qualità che alla quantità, ogni tuffo deve essere pensato e calcolato. C’è quindi una mole minore di lavoro, diciamo 4-5 ore di allenamento al giorno. A Londra mi allenerò solo 3 ore al giorno per il mantenimento fisico.

TC. Al momento, mi alleno 5-6 ore al giorno, come faccio solitamente. A Londra rallenterò  il ritmo per non affaticarmi troppo.

Come sei organizzata per l’alimentazione? Segui una dieta particolare? C’è una cosa che ora non puoi mangiare ma che mangerai appena finite le Olimpiadi?

FD. Nell’ultimo periodo ho mangiato particolarmente sano ed equilibrato, anche grazie al supporto di LGS SportLab. Il programma mi è servito per eliminare dei tabù che mi ero creata verso alcuni alimenti come i carboidrati: prima infatti non li mangiavo mai in prossimità delle gare, invece ora mi tolgo più sfizi (sempre senza esagerare). Il programma di LGS mi ha aiutato, ora mi sento meglio fisicamente e sono addirittura dimagrita. I miei cibi preferiti sono pizza, pasta e dolci.

TC. Cerco di nutrirmi in modo controllato, ma senza eccessi (non ho con me la bilancia per pesare gli alimenti!). Mi concedo anche qualche strappo alla regola, ad esempio la pizza una volta a settimana. Appena finiti i Giochi di certo per un periodo mangerò senza limiti.

Come curi i tuoi capelli e la tua pelle essendo sempre in acqua?

FD. I capelli li lavo tutti i giorni facendo lunghi impacchi con il balsamo, per la pelle uso invece il latte d’asina in crema: è particolarmente idratante e si trova solo in erboristeria.

TC. I capelli li lavo sempre facendo lunghi impacchi di balsamo, mentre per la pelle utilizzo abbondante crema idratante due volte al giorno.

Che consigli daresti a una ragazzina che voglia intraprendere la tua stessa carriera?

FD. Pazienza, costanza e sacrificio per raggiungere gli obiettivi. Ogni traguardo, in questo sport, va guadagnato con impegno.

TC. Le consiglierei di avere molta pazienza e determinazione, ma soprattutto di divertirsi. Il lato ludico dello sport è molto importante per ottenere dei buoni risultati.

 

 

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