Pubblicato in: Atletica

La Jones rinuncia ai 5 ori olimpici dopo la condanna della corte

di francesca 16 ottobre 2007

La campionessa di atletica Marion Jones, 31 anni, ha accettato due anni di sospensione dalle gare dopo aver ammesso, nell’aula del tribunale di New York, di avere assunto steroidi per migliorare le sue prestazioni. La velocista statunitense ha rinunciato anche alle cinque medaglie vinte (tre ori e due bronzi) alle Olimpiadi di Sydney del 2000. La Jones era comparsa in aula a White Plains ed aveva annunciato la sua intenzione di dichiararsi colpevole in merito all’uso di sostanze proibite dai regolamenti Iaaf e dell’Usada (l’agenzia antidoping statunitense). Davanti alla corte ha anche ammesso di avere mentito agli agenti federali che nel 2003 le avevano chiesto se aveva mai fatto uso di steroidi. Sarebbe dal 1999 che l’atleta ha iniziato ad assumere queste sostanza, datele dal suo allenatore Trevor Graham, scoprendo poi solo nel 2002 che si trattava di sostanze illegali. L’Usada ha deciso quindi che tutti i risultati ottenuti a partire dal 1 settembre 2000 vengano cancellati. In questo modo la sprinter ha perso tre ori ori (100, 200 e 4×400) e due bronzi (lungo e 4×100) delle Olimpiadi di Sydney 2000 e un oro (200) e un argento (100) dei Mondiali di Edmonton 2001. Oltre a questo la Jones dovrà restituire anche tutti i premi in denaro.

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