Pubblicato in: Rugby, Sport

Super 15: la fiera dell’eccesso

di Sabrina 5 aprile 2012

Tutti matti per il Super 15, letteralmente. Il più bel campionato di rugby al mondo: adrenalinico, divertente, sorprendente. Ci fa strabuzzare gli occhi, ci tiene attaccati ad un filo, ci fa mancare il fiato, ci fa sentire come  la pallina sbatacchiata qui e là dentro un flipper.

Esilarante. Sì, il Super Rugby è anche questo, grazie alla bravura ed alla simpatia di speakers del calibro di Antonio Raimondi e Vittorio Munari che spesso e volentieri ci fanno sganasciare dalle risate con i loro commenti.

Non si può fare altrimenti e non è colpa loro se ci scappa la risata nel bel mezzo di un’impegnativa serie di raggruppamenti o durante un off load o persino durante l’esecuzione di un calcio piazzato. I nostri amati beniamini trovano un terreno parecchio fertile ed un’infinità di spunti. Il Super 15 non possiede la grazia affettata che trasuda dallo Stade Français, è più grezzo e sì, diciamolo, un po’ più tamarro ed è per questo che ci diverte.

Se siamo rimasti scioccati davanti al rosa confetto delle divise della squadra parigina, beh, non sapevamo ancora cosa ci avrebbero propinato i Reds australiani. La nuova maglietta creata per un’iniziativa benefica – “Reds for Africa”– vorrebbe essere un maculato che si adatta ai colori della squadra, il rosso appunto. Alzi la mano chi non ha pensato invece a tante boccucce rosse sparpagliate fittamente sul petto e sulla schiena del giocatore; ogni volta che la vedo mi pare di sentire l’eco di un’infinità di “pciù pciù” propinati da tante labbrucce cosparse da una generosa dose di rossetto cremisi. Come si fa a non ridere, dico io?

Quaid e la maglietta con le boccucce

Per non parlare dei piedini misura 50 di Morne Steyn fasciati da vezzose scarpette chiodate rosa. Il re della potente pedata, come dice Munari, le deve aver rubate ad un elefantino rosa; così nel bel mezzo di un calcio piazzato che meriterebbe un religioso silenzio ci scappa la risata divertita, se non addirittura sguaiata.

Morne Steyn e le sue scarpette rosa

Il Super 15 è anche la “Sagra del muscolo”, dove muscolo non sta a cozza bensì a quei rigonfiamenti anatomici che straripano dalle magliette e dai pantaloncini tanto da farci dubitare che la maggior parte di ciò che vediamo non sia ancora stata catalogata nel testi di anatomia umana. Sarà l’aria? Sarà l’alimentazione? Boh! Secondo me il vincitore del trofeo di “Mister Muscolo” va Pierre Spies e tengo a precisare che per Mr. Muscolo non intendo il liquido stura tubature dei lavandini, anche se a guardarlo l’effetto è più o meno lo stesso poiché il tubo catodico che collega l’occhio al cervello si stura immediatamente facendoci acquistare le diottrie mancanti.

Spies durante una scampagnata in compagnia dei suoi pesetti

Ragazzi, la circonferenza dei suoi bicipiti è a dir poco inquietante! Mi chiedo se faccia più fatica a sollevare pesi  o a portarsi dietro le braccia. Una cosa è certa: Vittorio Munari dice che le camicie di Spies sono sempre sotto tensione e che la trama in zona bicipiti vive nel costante terrore di essere strappata. Ah, ah! Parole sante! Ecco svelato un metodo per rendere stuzzicante la noiosa esistenza di un banale camicia.

In questo avvincente campionato ce n’è per i Santi ed i Beati e pure i maschietti possono “rifarsi gli occhi” perché le cheerleader offrono un notevole spettacolo, specialmente quelle degli Sharks. Guardare per credere ed attenti alle coronarie.

Cheerleaders degli Sharks

E se queste, sempre a detta del grande Vittorio, “si fanno un balletto prima di un calcio piazzato” il cui esito è ancora incerto, “cosa faranno se realizzano una meta?” Non oso pensarlo, o meglio, tutti sperano di vederlo.

Allora, vai con il Super Rugby! Vai con gli autoscontri!

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