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Alex Zanardi un campione inarrestabile

di francesca 5 novembre 2007

E’ lui il vincitore morale della 38esima maratona di New York. Almeno per noi italiani o per chi conosce la sua storia e la sua incredibile forza di volontà. Sto parlando di Alex Zanardi che, con una bicicletta a tre ruote, progettata per chi, come lui, ha subito l’amputazione degli arti inferiori, ha concluso al quarto posto (nella categoria handcycle) la maratona più famosa del mondo, con il tempo di un ora, 33 minuti e 17 secondi. Il pilota bolognese, che perse le gambe dopo un tremendo incidente sulla pista Eurospeedway del Lausitzring in Germania il 15 settembre 2001, non si è mai perso d’animo ed è ritornato a correre. Da pilota non famosissimo, Zanardi si è trasformato in un faro per tutte le persone che hanno subito amputazioni o sono affette da handicap. L’immagine di Alex è sempre quella di un uomo sorridente che trasuda felicità e voglia di vivere, ma soprattutto quella di uomo capace di affrontare la vita di petto, una sorta di eroe greco invincibile. Con questa ennesima prova di volontà e forza, Zanardi si proietta nell’olimpo delle persone degne di nota, capaci di trasformare in meglio la propria vita anche nelle situazioni peggiori. Qualcuno critica questa mia posizione dicendo che è facile per chi come lui ha grandi risorse economiche, a differenza della maggior parte delle persone comuni che non hanno la possibilità di curarsi in modo adeguato, e quindi una situazione privilegiata e favorevole. Forse questo è anche vero, ma non si può negare che l’esempio di questo ex pilota di Formula Uno sia stato, e continua ad esserlo ad ogni impresa, un incredibile aiuto psicologico e morale a chi si trova in una situazione di ‘diversità’ simile alla sua. E allora, forza Alex!

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