Il sogno di Oscar Pistorius, l’atleta sudafricano, oro nei 200 metri alle paraolimpiadi di Atene, sembra ormai essere svanito inesorabilmente. Voleva partecipare alle Olimpiadi di Pechino 2008 gareggiando con i normodotati ma la Iaaf, la Federazione Internazionale di Atletica Leggera, non ha accolto la sua richiesta. In pratica, la doppia protesi di carbonio sarebbe troppo tecnologica per poterlo ammettere alle gare ufficiali. “Troppo palese la differenza di rendimento fra i primi e i secondi duecento metri (24″06/22″72) – chiariscono dalla Federazione – se confrontato con quello dei “normodotati” che gli hanno gareggiato accanto. E’ probabile che i “cheetah” incidano sul metabolismo dell’atleta. Sono lamine troppo elastiche per correre come gli altri, con la stessa intensità, con una medesima distribuzione dello sforzo”. Giunti a Roma in occasione del Golden Gala, i federali hanno filmato la sua gara posizionandosi sul rettilineo opposto a quello degli arrivi. “Si comporta all’inverso degli altri: i suoi 400 metri si sviluppano alla rovescia. Dove gli altri perdono elasticità e forza, lui ne acquista. E’ un rischio normativo per tutti” hanno concluso. In altre parole, il ragazzo a cui sono state amputate entrambe le gambe, a causa di una grave malformazione, ad appena undici mesi di vita, risulta avvantaggiato rispetto a tutti gli altri atleti. Quando si dice ironia della sorte…
Pubblicato in: Atletica
Stop della Iaaf al paratleta Oscar Pistorius
23 luglio 2007
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