Pubblicato in: Rugby

Sei Nazioni: il giallo del Cucchiaio di Legno

di francesca 18 marzo 2008

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Finito il torneo delle Sei Nazioni di Rugby tutti si domandano se la squadra italiana vincerà o meno l’inglorioso trofeo del Cucchiaio di Legno. Secondo la stampa inglese questo riconoscimento deve essere affibbiato alla nazionale italiana, ultima classificata nel torneo appena concluso, con una vittoria e quattro sconfitte. Ma c’è chi si appella al fatto che l’Italia ha vinto l’ultima partita contro la Scozia, sabato scorso, e quindi non è rimasta a bocca asciutta. I giornali italiani si stanno battendo affinché il ‘Wooden spoon’ non venga dato alla nostra nazionale, ma alcuni esperti nostrani di rugby affermano il contrario ed, a malincuore, riconoscono il ‘fallimento’ del nostro team.

Il cucchiaio di legno è assegnato alla squadra che finisce all’ultimo posto della classifica. Non esiste un reale cucchiaio di legno. Alcuni sostengono che il cucchiaio di legno andrebbe assegnato a chi non ha vinto neppure una partita, ma questo è più propriamente conosciuto come ‘whitewash’” si legge su Wikipedia, a sostegno di chi crede che vada dato all’Italia. L’ultimo baluardo di difesa è stato eretto dalla Fir, la Federazione Italiana Rugby secondo la quale:

  1. “Nel 2006, quando pareggiammo una sola partita, nessuno ci assegnò il cucchiaio e nessuno si lamentò della mancata assegnazione”;
  2. le origini del cucchiaio risalgono ai tempi in cui il torneo comprendeva le quattro squadre britanniche e quindi non si redigeva una vera e propria classifica con punti e mete segnate. Allora, il cucchiaio toccava a chi le perdeva tutte. Poi, con l’ingresso della Francia e, recentemente, dell’Italia, si fanno le classifiche ma la tradizione è rimasta uguale;
  3. L’altra sera, dopo la partita con la Scozia, gli azzurri sono andati a festeggiare al Peroni Village. Lì Mauro Bergamasco ha simbolicamente spezzato un cucchiaio di legno e l’intera squadra ha mostrato di essere fermamente convinta di averlo evitato.

Non so se questo potrà bastare, ma noi ci speriamo con tutto il cuore.

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